Patologia reattiva a rapida crescita, esofitica, tipica del genere femminile e delle prime due decadi (ma compare anche successivamente, vedi caso qui illustrato), di diagnosi non facile per chi non si occupi elettivamente di queste lesioni, ignorata e sconosciuta dalla maggior parte dei colleghi e causa di spavento per i piccoli pazienti e per i loro genitori, il Granuloma Piogenico è caratterizzato dall’avere talora connessioni artero-venose ad alta velocità, il che ne rende più critica la gestione. Negli ultimi tre anni nel nostro ambulatorio abbiamo intercettato due casi di pazienti di sesso femminile, tra gli 11 ed i 13 anni (vedasi componente patogenetica ormonale), in entrambi i casi ad insorgenza rapida e crescita da 0 a 10 mm (ed oltre) in tre settimane. Il caso qui riportato riguarda una donna in età geriatrica che mi è stato  trasmesso da un collega maxillo-facciale, affinchè noi realizzassimo un trattamento incruento e soprattutto predicibile dal punto di vista dell’esito estetico (1) e della recidiva (2).

Prima visita: neoformazione del labbro superiore, diametro 8 mm, a rapido accrescimento.

Procedura chirurgica: dopo una minima infiltrazione (1/5 di fiala da 1,8) di mepivacaina con vc. alla base della lesione, si provvede a strozzarne la vascolarizzazione con una sutura a materassaio orizzontale (che poi cade da sola nel giro di pochi giorni), e si esegue una escissione con laser a diodi (2,0 Watt, modalità continua) al di sopra del piano della sutura, provvedendo poi a coagulare a 2,5 Watt. I Granulomi Piogenici insorti a livello del labbro superiore tendono a stringere rapporti con l’A. Labiale Superiore, che in estrema sintesi è uno dei terminale della A. Facciale. Non è di grande calibro, ma un diretto coinvolgimento porterebbe a tecniche di controllo della emorragia (bipolare, sutura diretta) che potrebbero esitare in danni estetici a distanza. Per questo la tecnica da noi messa a punto (emostasi preventiva mediante sutura a materassaio orizzontale + laser escissione con diodi) è rapida, predicibile (tanto intraoperatoriamente quanto come esito a distanza), ben tollerata, e di basso impatto.

Controllo a 7 giorni, con la sutura ancora in situ.

 

Controllo a 7 giorni, con la sutura appena rimossa.

 

Diagnosi Differenziale: col granuloma periferico gigantocellulare, l’emangioma, il sarcome di Kaposi, e con una metastasi intraorale da tumore primitivo extraorale. La diagnosi è, alla fine istopatologica, trattandosi, in ultimo, di una laser-biopsia escissionale.

il Trattamento prevede l’utilizzo del laser a diodi usato in CW a circa 1,5 – 2,0 Watt. Questo consente un minor impiego di anestesia, l’emostasi contestuale al taglio, una maggior rapidità, una maggior compliance da parte dei pazienti, la non necessità di suture “a chiudere” (l’unico punto di “materassaio orizzontale” dato per emostasi preventiva è superficiale, e non lascia in alcun caso esiti cicatriziali). L’esito di recidiva riportato dalla letteratura è del 16%, ma tutte le nostre pazienti non hanno avuto, ad oggi, recidive. E’ di fondamentale importanza asportare completamente la lesione, senza creare tuttavia danni estetici.

Il tasso di Difficoltà, generico ma anche riferito a qs caso clinico, è legato a:

  • Difficile compliance della paziente, che richiedeve il miglior risultato estetico possibile
  • Velocissimo accrescimento della lesione
  • Riferita difficoltà di gestione del caso in struttura ospedaliera, con le metodiche tradizionali
  • Area di elevata valenza estetica,
  • Possibilità di sanguinamento intraoperatorio.

Esito estetico a 19 giorni: perfetta “restitutio ad integrum”.

Particolare della zona escissa, a 19 giorni dall’intervento. Non si apprezzano cicatrici nè esiti di alcun genere.

In conclusione, trattasi di lesioni non frequenti, tipiche dell’età pediatrica, ma anche delle decadi successive (come questo caso, in una donna settantenne, dimostra), di diagnosi difficile, a rapida insorgenza, che vanno gestite rapidamente ed in maniera predicibile allo scopo di non lasciare esiti, nè fisici (cicatriziali), nè psicologici. Infine, non vanno sottovalutati gli aspetti di diagnostica differenziale sopra riportati.

Dott. Marco Roghi