L’azione desensibilizzante della Capsaicina nei confronti dei recettori TrpV1 (la cui iperatività è all’origine della BMS – Sindrome della Bocca urente) è nota da tempo. Tale azione, per essere efficace, deve essere prolungata nel tempo (mesi), e continuativa. Le donne che rispondono alla terapia desensibilizzante mediante Capsaicina topica sono quelle in qui l’eziopatogenesi è principalmente neuropatica, e non psicogena (a questo riguardo non si sottolinea mai abbastanza l’azione delle Benzodiazepine e degli Antidepressivi nell’innesco, o nella cronicizzazione, della BMS).
Stante l’irrisorio costo economico e biologico di questa terapia, noi la proponiamo come terapia di primo livello nel trattamento a lungo termine delle donne colpite da BMS su base neuropatica, con ottimo riscontro clinico. La Capsaicina si trova nel comune perperoncino, in % differente a seconda delle diverse varietà di peperoncino. Da tempo abbiamo messo a punto un protocollo terapeutico efficace e ben tollerato, con zero effetti collaterali, che prevede una gestione della terapia assolutamente autonoma da parte delle nostre pazienti. Questo protocollo prevede l’utilizzo diretto del comune peperoncino da tavola da parte dell’utente, mediante preparazione in infusione, utilizzando peperoncino fresco oppure peperoncino secco. La Capsaicina passa nell’infusione, donandole una piccantezza (vedi SHU – unità Scoville) direttamente proporzionale alla piccantezza del peperoncino utilizzato, ed alla concentrazione della soluzione. Le pazienti possono pertanto gestire in maniera assolutamente autonoma il grado di piccantezza della soluzione, fermo restando che così come una piccantezza eccessiva non è tollerabile, altrettanto una piccantezza troppo bassa non ha effetto terapeutico (per la mancanza di sufficiente Capsaicina nella soluzione).