Giovanissima paziente si presenta alla mia osservazione per una lesione pigmentata del labbro inferiore, insorta negli ultimi mesi, ed in progressivo aumento dimensionale (al momento dell’osservazione era di quasi 4 mm, e ben visibile anche a distanza, con labbra in posizione di riposo).
Vista la rilevanza estetica dell’area colpita, si decide per un trattamento con laser a diodi, ma utilizzando la fibra da 200 micron (endodontica) anzichè quella da 300, solitamente utilizzata per la chirurgia dei tessuti molli intraorali. Nella nostra esperienza, questa fibra garantisce un minor danno termico, ed una maggior selettività e precisione di taglio, benchè sia più fragile. La potenza utilizzata deve essere assolutamente inferiore ad 1 W, in modalità CW.
La scelta del piano di clivaggio chirurgico è critica. Da un lato occorre una escissione completa della lesione, affinchè non residuino aree pigmentate post-operatorie. Dall’altro occorre operare nel contesto della lamina propria, non oltrepassandola per evitare danni estetici permanenti. Fortunatamente questo tipo di lesioni pigmentate benigne si limita allo strato basale dell’epitelio, dove albergano i melanociti, per cui risulta più semplice essere radicali, ed al contempo ottenere un buon risultato estetico. L’esito istopatologico conferma la diagnosi clinica di Macula Melanotica. Qui sotto il risultato a meno di tre mesi, con completa ed assoluta “restitutio ad integrum”: