La relazione tra restauri e riabilitazioni in metallo (ma anche metal free, seppur con minor incidenza), e comparsa di Lesioni Lichenoidi  (LL), a livello del Cavo Orale, è nota da tempo. Meno studiata, ma altretanto evidente al clinico che si occupi attivamente di Patologia Orale, è la relazione tra presenza di restauri e riabilitazioni metalliche da un lato, e comparsa di Lichen Planus Orale (LPO) dall’altro. Sorvoliamo sulle differenze, ben definite a livello clinico e più sottili a livello istopatologico, tra LL e LPO: questa ultima entità nosologica si configura come vera e propria malattia autoimmunitaria, si può associare ad altre patologie autoimmunitarie, esiste familarità, progressione ed irreversibilità delle lesioni, pur nel quadro di una sostanziale benignità nella maggioranza dei casi (eccezion fatta per le lesioni erosive di vecchia data). Viceversa le LL sono isolate, asintomatiche, possono regredire dopo eliminazione del fattore causale (restauro o riabilitazione metallica nei pressi della lesione), e non hanno carattere evolutivo.

Di tutto questo abbiamo abbondantemente discusso, in passato. Vorrei sottolineare viceversa come, contrariamente alle forme reticolari classiche, spesso asintomatiche e stabili, a comparsa anche giovanile, le forme di LPO legate a riabilitazioni protesiche o implantoprotesiche estese e di vecchia data si associano clinicamente a forme di LPO erosive e site soprattutto a livello gengivale, tali da essere confuse, da un clinico alle prime armi, con una forma di gengivite marginale. Al contrario, l’occhio attento permette di evidenziare l’assenza di infiammazione del solco (sempre che non vi sia associato “anche” un quadro parodontale…), e viceversa l’infiammazione a carico della porzione libera della gengiva, con un quadro eritematoso-erosivo associato a strie. In questi pazienti, in cui parliamo, appunto, di Lichen Planus Orale (e non di Lesioni Lichenoidi), l’iter da seguire è innazitutto la biopsia, dato che un buon istopatologio riesce a distinguere le due patologie (a conferma del diverso quadro clinico). Dopo di che, il LPO associato a restauri, è uno di quei pochi casi in cui l’eliminazione dei medesimi, anche solo settorialmente, ove possibile ed opportuno, può drammaticamente migliorare, localmente, la tipologia delle lesioni. Il tutto associato a sedute di igiene orale trimestrali (quadrimestrali nei casi con maggior compliance da parte del paziente), in quanto è altrettanto certo come precarie condizioni igieniche, o addirittura la comparsa di malattia parodontale e le presenza di elementi compromessi o mobili, costituisca un indubbio fattore aggravante nella progressione delle lesioni erosive.

Nell’immagine, un quadro di LPO reticolare classico, NON associato alla presenza di metalli in bocca.